lunedì 27 agosto 2012

PILASTRO ROSSO DEL BROUILARD...A VOLTE SI TORNA INDIETRO

18-19/08/2012

La Bonatti al pilastro Rosso del Brouilard con uscita in vetta al Monte Bianco era uno dei tanti sogni che coltivavo e tenevo chiusi nel cassetto, tutto sembrava perfetto i compagni, la giornata, la via era pulita, un alta pressione mai vista, ma a volte qualcosa non funziona..... Il primo giorno siamo saliti in un unico colpo  all'Eccles, quasi 2.500 metri di dislivello in un ambiente che lascia a bocca aperta, la gamba girava bene, si scherzava durante la salita; arrivati ai bivacchi gli troviamo stracolmi di persone  e sopratutto di sporcizia, un vero schifo causa sopratutto dell'inciviltà di certi alpinisti che scambiano il ricovero per un cassonetto, una vera vergogna! La salità all'Eccles vale già di per se una salita:  ponti di neve su crepacci giganteschi, canali che scaricano, pendii ghiacciati, arrampicata...Al bivacco mangiamo qualcosina e diamo un'ultima occhiata alle relazioni, insomma tutto perfetto mi sento in gran forma, quando però mi metto in branda o meglio mi incastro sul fondo del bivacco tra immondizia acqua e schifezze varie, inizia il calvario, non riesco a prendere sonno, una nausea continua, e un po' di febbre non mi fanno dormire un minuto, la mattina proprio non me la sento di partire per il viaggio che ci siamo prefissati e che dopo un bivacco sulla vetta del pilastro ci avrebbe portati in punta a sua maestà il Bianco. Con gran rammarico facciamo marcia indietro. E' la prima volta che mi capita di fare una rinuncia così grande in montagna, ma quella mattina il motore proprio non partiva, non riuscivo ad accendere l'interruttore. Mi spiace sopratutto per i compagni di salita, averli fatti salire  fin li per non concludere nulla, avrebbero avuto la possibilità di salire ed io di scendere con un'altra cordata ma non lo hanno fatto, "si parte e si torna insieme" così mi han detto. Quando scendevo mi sono venute in mente le parole di Erri De Luca " L'alpinismo è un'arte della fuga. La devi decidere e realizzare come una vittoria, proprio quando più brucia la rinuncia. È un esercizio di umiltà". Fortunatamente il Pilastro Rosso, così come il Pilone Centrale, l'Innominta e tutte le salite mitiche di quell'angolo di Monte Bianco sono sempre lì ad aspettarci per nuove avventure.